COMUNICATO STAMPA
Stefania Di Filippo - PLASMARE MONDI
Testo critico e cura di Alberto Dambruoso
Inaugurazione 18 febbraio 2024 ore 11.30
SBA - Sporting Beach Arte
con il patrocinio del Comune di Roma – X Municipio
Fino al 24 marzo 2024
Domenica 18 febbraio alle 11.30, la SBA Sporting Beach Arte, la piccola galleria dedicata all’arte contemporanea sulla spiaggia di Ostia, ospita nei suoi insoliti ambienti la personale di Stefania Di Filippo PLASMARE MONDI, a cura di Alberto Dambruoso.
Le 30 opere esposte, caratterizzate tutte da delicate colorazioni pastello, sono papiers découpés realizzati con fotografie scattate dalla stessa artista durante un’esperienza di volo in mongolfiera sulla Cappadocia, a volte combinate con acquerelli su carte lavortate a mano e che forniscono l’humus per le sculture in ceramica, per la prima volta presentate al pubblico. Di Filippo manifesta la sua “libertà immaginativa che porta a delle epifanie oniriche.
La condizione del viaggio mentale associato a quello fisico è sempre stata una prerogativa nella ricerca dell’artista, ma in questa serie di sculture si nota come un’accelerazione, uno scarto significativo volto alla rappresentazione dei significanti di natura ancestrale e archetipale. Sogni, desideri, mondi remoti o immaginari, figure mitologiche tendono a fondersi tra di loro generando immagini potenti e mitopoietiche allo stesso tempo.
Leggendo i titoli delle sue sculture lo spettatore non farà fatica a visualizzarne l’immagine, per quanto questa non sia mai esplicita, tendendo piuttosto... all’astrazione”.
Stefania Di Filippo - Nasce a Roma dove vive e lavora.
Inizialmente la sua passione per il bello la porta ad esercitare per molti anni la professione di stilista di moda.
In seguito, dalla morte del padre nel 2001, sente la necessità di esprimere e sviluppare la sua sensibilità artistica nel campo della pittura, iniziando così un percorso di formazione e ricerca personale sotto la guida di vari artisti tra cui il pittore Alberto Parres e lo scultore Giacinto Cerone. Successivamente (dal 2003 al 2009) frequenta i corsi avanzati di pittura presso la Rome University of Fine Arts ( RUFA ) .
Negli ultimi anni si interessa alla sperimentazione su ceramica, riprendendo la tradizione di famiglia e il percorso che era stato interrotto dalla morte del suo Maestro Giacinto Cerone. Frequenta alcuni workshop presso la Fondazione Officine Saffi (MI) con importanti artisti internazionali tra cui Robert Cooper e Owen Quinlan. Partecipa a vari concorsi nazionali tra cui il Premio Celeste a cura di Gianluca Marziani, posizionandosi, tra i dieci artisti con menzione speciale. Scrive di lei Gianluca Marziani, curatore e critico d'arte:
“Il lavoro di Stefania Di Filippo sottolinea una maturità tra sperimentazione e memoria, orientata ai viaggi interiori, alle emozioni soggettive, alle modalità con cui corpo e contesto interagiscono”.
La sua ricerca si sviluppa a partire dal concetto di storia come stratificazione di elementi derivanti da contesti personali e familiari. Utilizza differenti mezzi espressivi in una chiave sperimentale e sceglie materiali le cui radici affondano nel suo passato familiare tra sperimentazione e tradizione.
INFO
Stefania Di Filippo – PLASMARE MONDI
Testo critico e cura di Alberto Dambruoso
Inaugurazione 18 febbraio ore 11.30
Fino al 24 marzo 2024
Orari: dal giovedì alla domenica 11.00 - 17.00
SBA - Sporting Beach Arte - Lungomare A. Vespucci 6 - Ostia Lido, Roma
e-mail: contatti@sba-sportingbeacharte.it www.sba-sportingbeacharte.it
CARTELLA STAMPA
Giovanni Cimatti
Emersioni
A cura di Alessandra Borzacchini e Roberta Melasecca
Testi critici di Luca Catò e Roberta Melasecca
Inaugurazione 30 settembre 2023 ore 11.30
SBA - Sporting Beach Arte
Lungomare A. Vespucci 6 - Ostia Lido, Roma
Fino al 29 ottobre 2023
Sabato 30 settembre 2023 alle ore 11.30, SBA - Sporting Beach Arte, la giovane galleria dedicata all’arte contemporanea sulla spiaggia di Ostia, presenta la mostra personale
Emersioni di Giovanni Cimatti, a cura di Alessandra Borzacchini e Roberta Melasecca e accompagnata dai testi critici di Luca Catò e Roberta
Melasecca.
In mostra 18 sculture ceramiche che rappresentano la connessione tra la terra - l’argilla con la quale le opere sono realizzate - e l’acqua - il mare da cui esse sembrano emergere.
“La terra vista da dentro il mare si ritaglia in una lente d’acqua, lo sguardo si rifrange dietro la cortina dei cristalli di sale disciolti... Tutto si
amplifica, si dilata. Così, da lì sotto, da lì dentro, viene voglia di allungare la mano, di tastare la nitidezza delle forme, di scorrere le superfici: ruvido, liscio, cavità, rilievo, ogni
aspetto seduce l’occhio e la mano. Solo chi proviene da un altro mondo, da un altro regno, sa cogliere gli aspetti con cui la natura ha marcato l’asciutto e definito il terrestre; egli, più di
altri, ne sente il rapimento, l’incanto. Così, Poseidone, attratto, esce dal cerchio degli abissi: guarda, distingue, usa parole diverse, soprattutto accarezza, inevitabilmente seduce. [...]
Proprio a lui pensava Giovanni Cimatti mentre progettava queste sue ultime creazioni: leggeva di Nettuno (il Poseidone latino), delle sue amanti d’acqua, ondine, nereidi, e delle numerosissime
figlie. Contemporaneamente stava studiando ammirato le magnifiche tavole di Ernst Haeckel, biologo, zoologo, filosofo e artista ottocentesco. Immaginava, quindi, di dare forma a delle specie di
creature marine: nuovi organismi animati da un corredo formale dettagliato, ma alleggeriti da un genetica favolistica, mitologica. [...] Loro, ora, eccole qui: sono esseri certamente terrestri,
con corpi, però, che hanno tutta la memoria del mare: basta appoggiare il palmo sul corpo e si percepisce il riverbero dei flutti, i flussi delle maree, l’intreccio delle correnti. [...]”
(dal testo critico di Luca Catò)
“[...] Le opere di Giovanni Cimatti emergono dal pianeta Oceano come concrezioni morbide e voluttuose che prendono le sembianze di organismi mutanti, conchiglie, fossili, coralli, strutture
geologiche, in alterazione e trasfigurazione, che conservano le tracce della spuma del mare o del percorso delle onde. Nascono da costituzioni metamorfiche e la tecnica loro impressa le conduce
ad un processo inevitabile di riconoscimento e disconoscimento della propria esistenza. Ogni elemento, plasmato quale essere nel mondo, conserva la memoria della terra - dell’argilla - e diventa
narrazione delle rimembranze che attraversano le ere, che si susseguono nelle generazioni, e affonda le radici delle sue essenze e dei suoi colori nelle tecniche di chi ci ha preceduto nella
vita. In numero ben precisato, levandosi dalle acque, le diciotto sculture ceramiche si adagiano sulla battigia, disposte ed ordinate da un Proteo immaginifico che cavalca le onde e scruta nelle
immensità marine. Ed una per una evocano le vicende di ieri, di animali mitologici e creature non troppo lontane dalla realtà: e proprio in questo frangente acquoreo si ritrovano in pensieri ed
azioni, modellate e scavate nelle pieghe, convertite in nuovi corpi radicati nel tempo di noi che osserviamo da lontano. Il cielo riflette, mentre l’odore acre del sale si spalma ora come
affioramenti biancastri, ora come cristalli purissimi che si solidificano al contatto con l’aria e il sole, ora come interferenze da mondi attigui che sconfinano nel verde delle varietà arboree
che abitano le smerigliate dune. Le sculture di Cimatti sorgono dalla luce, approdano sulla sabbia nera memore del passaggio dei vulcani e, nella loro consistenza, conservano intatto il profumo
dei sedimenti; appaiono, alternativamente, pelli mosse da assenza di prospettiva e tessuti intrisi dalle profondità delle linee dell’orizzonte e, nel flusso transizionale, mutano aspetti e
colori, riflettendo i giallastri granelli di feldspato e quarzo e i prismi verdi dei pirosseni. Su di esse l’artista traccia curve topografiche di superficie isobare che forniscono il rilievo
del cielo (cit. Gille Clément) e rileva le impronte di organismi primordiali studiati con il dettaglio macroscopico o misurati con la geometria frattale.”
(dal testo critico di Roberta Melasecca)
Durante il periodo della mostra sono previsti incontri e laboratori: il 26 ottobre alle ore
17.30 l’incontro con l’artista Il Tempo e l’Argilla all'interno di Rome Art Week e il 28 e 29 ottobre il workshop Terre sottili.
Giovanni Cimatti è stato docente all’Istituto d’Arte di Siena, direttore della Scuola di Disegno e Plastica “T. Minardi” di Faenza e docente all’Istituto Statale d’Arte per la Ceramica di Faenza. Ha iniziato l’attività artistica negli anni settanta sviluppando una personale ricerca sui rapporti fra forma e superficie rielaborando varie tecniche come i decori d’argilla a sangam, il raku, le decalcomanie, le terre sigillate e da anni si interessa anche dell’alta temperatura. È stato invitato in importanti mostre internazionali d’arte ceramica, ha realizzato mostre personali su invito in Belgio, Giappone, Olanda, Korea e Svizzera e ha partecipato a scambi culturali in Francia, Giappone e Germania. Ha lavorato nelle giurie del The Second International Ceramics Art Competition ‘96 in Korea e della II Rassegna Nazionale Biennale di Albisola. Ha realizzato conferenze in Giappone, Korea, Stati Uniti, Francia, Belgio e Svizzera. Ha operato come designer per la “Nuova Ceramica La Faenza”, la SACMI di Imola, FOS di Piero Mazzotti in Faenza e le giapponesi Souzan-Gama e Seizan-Tousha di Toky-City. Collabora con il Laboratorio Giocare con l’Arte del Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza e le sue opere sono presenti in vari musei e presenti in pubblicazioni di livello internazionale. Alla fine degli anni novanta sviluppa una nuova metodica di cottura Raku che ha chiamato RAKU DOLCE le cui particolarità sono la bassa temperatura di estrazione dal forno e la leggera fumigazione. Dal 1980 tiene workshop a livello internazionale sull’arte ceramica. Ha realizzato recentemente mostre personali: al Museo d’Arte Contemporanea della Kyungshung University di Pusan in Korea, alla Galleria del Ceratekno di Toki City in Giappone e al Museo Civico Archeologico di Bergamo.
INFO
Giovanni Cimatti
Emersioni
A cura di Alessandra Borzacchini e Roberta Melasecca
Testi critici di Luca Catò e Roberta Melasecca
Catalogo in galleria
Inaugurazione 30 settembre 2023 ore 11.30
Fino al 29 ottobre 2023
Orari: dal giovedì alla domenica 11.00 - 18.00
Giovedì 26 ottobre ore 17.30
Incontro con l’artista Il Tempo e l’Argilla - Rome Art Week
Sabato 28 e domenica 29 ottobre
Workshop Terre sottili - minimo 10 partecipanti - per info contattare SBA - Sporting Beach Arte
SBA - Sporting Beach Arte - Lungomare A. Vespucci 6 - Ostia Lido, Roma
tel 3402265769
www.sba-sportingbeacharte.it - www.facebook.com/sportingbeacharte/ Instagram: sba–sportingbeacharte
Comunicazione
Roberta Melasecca
roberta.melasecca@gmail.com - info@melaseccapressoffice.it - info@interno14next.it
tel. 3494945612
www.melaseccapressoffice.it - www.interno14next.it