Mapi
Frammenti di parole segrete
Testo critico di Roberta Melasecca
Inaugurazione 11 marzo 2023 ore 11.30
SBA - Sporting Beach Arte Lungomare A. Vespucci 6 - Ostia Lido, Roma
Fino al 2 aprile 2023
Sabato 11 marzo 2023 alle ore 11.30, SBA - Sporting Beach Arte, la giovane galleria dedicata all’arte contemporanea sulla spiaggia di Ostia, presenta la mostra personale Frammenti di parole segrete di Maria Pia Depollo, in arte Mapi, accompagnata da un testo critico di Roberta Melasecca.
“I paesaggi di Mapi, esposti negli spazi di SBA Sporting Beach Arte, sono frammenti di memorie che provengono da immagini di un mondo perduto, abbandonato nell’infanzia, del quale l’artista possiede ancora trame visive ed emotive. Mapi se ne prende cura, le trattiene dalla dimenticanza e dall’oblio, le reitera in infinite varianti coloristiche ed esse esibiscono la loro identità, la loro forza mnemonica di riattivazione. L’allontanamento dai luoghi africani amplifica la dimensione del ricordo e procede verso un sistema di ricostruzione dell’identità che oltrepassa i tempi remoti ed immaginari. Ogni paesaggio è un micro deposito di un passato vissuto che, mediante inedite forme di rigenerazione, si tramuta in attimi di presente alternativo, in occasioni, in opportunità, in nuovi processi di orientamento. L’artista non fa che generare “paesaggi materni” che interconnettono le culture che hanno attraversato la sua esistenza e, seguendo le orme di una dimensione spazio- temporale non lineare, rivela una identità non statica, dalla quale riesce ad entrare ed uscire in un flusso ininterrotto di esperienze.
I paesaggi materni di Mapi riannodano così tradizioni e simboli, si sfaldano in fili e ricami, definiscono delle biografie territoriali che si fondano su microcosmi collettivi; narrano storie dell’oggi che affondano le radici nei luoghi delle coscienze, strette al grembo di una rinascenza culturale ed esistenziale. L’artista riconquista un passato comunitario disegnando e costruendo dispositivi di memoria che preludono ad un futuro di speranza, ad una riappropriazione di processi dinamici di selezione che trasformano e rinnovano la realtà. Abbandonandosi in rari momenti ad una delicata nostalgia, i paesaggi materni di Mapi accettano il perdersi e il ritrovarsi, affermano il fragile ricordo, impongono la totale dedizione del sentimento e un vivido attaccamento amoroso. Rimangono, permangono fermi e fluidi in flussi continui di segni e semi, di foglie e conchiglie, di sabbie e acque, intrisi della purezza degli spazi o della crudezza dei territori violati.
I paesaggi di Mapi sono un canto intimo, un inno forgiato dal colore: sorgono dalle origini della memoria e possono essere rimodellati dalla vita di ogni giorno, dalle appartenenze e dalle relazioni in un processo costruttivo e dinamico perchè, come afferma Bauman, “l’appartenenza e l’identità non sono scolpite nella roccia, non sono assicurate da una garanzia a vita”. Sono rappresentazioni in mutazione, aperte alla contaminazione culturale, agli scambi di pensieri e visioni, agli incontri.” (dal testo critico di Roberta Melasecca)
Mapi, nata in Africa doveva ha vissuto oltre 10 anni in un ambiente internazionale, approda a Roma dove completa i suoi studi in interior design. Lavora insieme suo padre, architetto, per le Ambasciate e le residenze di lusso dei Paesi Arabi. Lungo questo cammino si rivolge anche verso
l’arte iniziando a realizzare oggetti di design ed opere in pasta di sale e stoffe provenzali che espone in seguito al Parco dei Principi di Roma. Dal 2012 la sua ricerca artistica si concentra sulla pittura frequentando corsi presso atelier di diversi artisti. Inizia anche la sua attività espositiva collaborando con varie associazioni culturali, quali il Circolo Artistico Lorenzo Viani e l’Associazione Interart. Nel 2015 viene premiata dal critico Giorgio Palumbi all’interno di un concorso dedicato al tema della violenza contro le donne. Tra le principali mostre: 2015 mostra personale Galleria Frammenti d’Arte Roma; collettiva Palazzo Comunale di Anzio; 2017 collettiva presso il Teatro del Verme a Milano; collettiva Spoleto Art Festival; dal 2018 personale Galleria Arte Contesa Roma; partecipazione al Salone d’arte contemporanea di Parigi; collettiva Galleria Gall’art Roma; 2019, collettiva cabine d'artista, SBA Sporting Beach Arte, Roma.
INFO
Mapi
Frammenti di parole segrete
Testo critico di Roberta Melasecca
Inaugurazione 11 marzo 2023 ore 11.30 SBA - Sporting Beach Arte
Lungomare A. Vespucci 6 - Ostia Lido, Roma
Fino al 2 aprile 2023
Orari: dal giovedì alla domenica 11.00 - 18.00
SBA - Sporting Beach
Arte
tel 3402265769 www.sba-sportingbeacharte.it www.facebook.com/sportingbeacharte/
Comunicazione: Melasecca PressOffice - Interno 14 next
roberta.melasecca@gmail.com
info@melaseccapressoffice.it - info@interno14next.it tel. 3494945612
www.melaseccapressoffice.it - www.interno14next.it
CARTELLA STAMPA DISPONIBILE AL LINK
https://drive.google.com/drive/folders/1zxNyAkCkjpRMm6_qlKQXw0zWkutqnR0i?usp=share_link
I paesaggi materni di Mapi
di Roberta Melasecca
“Ho più ricordi io da solo di quanti ne avranno avuti tutti
gli uomini da che mondo è
mondo.” (Jorge Luis Borges, Funes el Memorioso)
Nessuna civiltà, afferma Umberto Eco nel testo “Contro la perdita della memoria” del 2013, può sussistere e vivere senza una memoria collettiva: è proprio la memoria che permette, infatti, di preservarne l’identità e quando una parte della memoria viene persa, la società attraversa una crisi identitaria. Per il filosofo Paolo Rossi, l’identità è fondata sulla memoria e sulla possibilità di ricordare il proprio vissuto, e si radica nel desiderio di immortalità proprio di ogni essere umano. Per Remo Bodei l’identità personale corrisponde alla coscienza che un individuo ha del suo permanere lo stesso attraverso il tempo e attraverso le fratture dell’esperienza. E così la memoria, quella oggettiva depositata negli archivi e quella soggettiva, individuale e collettiva, propria degli individui, nel momento stesso in cui definisce l’identità ed evidenzia dunque la necessità di essere attivata e alimentata, deve avere anche la capacità di essere selettiva. Se non c’è dimenticanza, non c’è neanche memoria, afferma Rossi, e ricordare tutto determinerebbe la condizione patologica dell’uomo che non può dimenticare nulla descritto da Borges nel Funes el Memorioso.
Per Sebastiano Maffettone identificare tutto quello che siamo all’interno dell’identità determina un errore di fondo poiché noi entriamo ed usciamo dall’identità: tale possibilità di essere dentro e fuori è proprio la capacità critica, l’indipendenza di giudizio che presuppone sia una narrazione coerente di noi stessi e sia la narrazione che ne fanno gli altri. “È una traccia che va da me alla mia identità culturale” afferma Maffettone introducendo un aspetto globale: quel paesaggio che la filosofa Luisa Bonesio denomina come luogo ed espressione insopprimibile di identità culturale. La stessa Bonesio specifica che i dati oggettivi di un territorio sono delle condizioni di possibilità che possono essere interpretati e realizzati in modo diverso a seconda della cultura che le assume come un proprio “paesaggio materno” e che l’identità si trova così ad essere pensabile come quella di una comunità di paesaggio. Il paesaggio è una totalità di senso che esibisce nella propria identità la forza vitale della memoria1. Per Bonesio conservare significa tenere presso di sé, preservare nella cura, trattenendo dalla sparizione ciò che si ha a cuore: i luoghi sono mediatori tra passato e presente, custodi della memoria, fanno segno verso un passato in gran parte invisibile e alcune possibilità di riattivazione2.
I paesaggi di Mapi, esposti negli spazi dello Sporting Beach, sono frammenti di memorie che provengono da immagini di un mondo perduto, abbandonato nell’infanzia, del quale l’artista possiede ancora trame visive ed emotive. Mapi se ne prende cura, le trattiene dalla dimenticanza e dall’oblio, le reitera in infinite varianti coloristiche ed esse esibiscono la loro identità, la loro forza mnemonica di riattivazione. L’allontanamento dai luoghi africani amplifica la dimensione del ricordo e procede verso un sistema di ricostruzione dell’identità che oltrepassa i tempi remoti ed immaginari. Ogni paesaggio è un micro deposito di un passato vissuto che, mediante inedite forme di rigenerazione, si tramuta in attimi di presente
alternativo, in occasioni, in opportunità, in nuovi processi di
orientamento. L’artista non fa che generare “paesaggi materni” che interconnettono le culture che hanno attraversato la sua esistenza e, seguendo le orme di una dimensione spazio-temporale non lineare, rivela una identità non statica, dalla quale riesce ad entrare ed uscire in un flusso ininterrotto di esperienze.
I paesaggi materni di Mapi riannodano così tradizioni e simboli, si sfaldano in fili e ricami, definiscono delle biografie territoriali che si fondano su microcosmi collettivi; narrano storie dell’oggi che affondano le radici nei luoghi delle coscienze, strette al grembo di una rinascenza culturale ed esistenziale. L’artista riconquista un passato comunitario disegnando e costruendo dispositivi di memoria che preludono ad un futuro di speranza, ad una riappropriazione di processi dinamici di selezione che trasformano e rinnovano la realtà. Abbandonandosi in rari momenti ad una delicata nostalgia, i paesaggi materni di Mapi accettano il perdersi e il ritrovarsi, affermano il fragile ricordo, impongono la totale dedizione del sentimento e un vivido attaccamento amoroso. Rimangono, permangono fermi e fluidi in flussi continui di segni e semi, di foglie e conchiglie, di sabbie e acque, intrisi della purezza degli spazi o della crudezza dei territori violati.
I paesaggi di Mapi sono un canto intimo, un inno forgiato dal colore: sorgono dalle origini della memoria e possono essere rimodellati dalla vita di ogni giorno, dalle appartenenze e dalle relazioni in un processo costruttivo e dinamico perchè, come afferma Bauman, “l’appartenenza e l’identità non sono scolpite nella roccia, non sono assicurate da una garanzia a vita”. Sono rappresentazioni in mutazione, aperte alla contaminazione culturale, agli scambi di pensieri e visioni, agli incontri.
1 Luisa Bonesio, Paesaggi, identità e comunità 2 Ibidem
CRETE - ceramiche d'autore
a cura di SBA
COMUNICATO STAMPA
Recentemente la ceramica ha ripreso un posto di tutto rispetto nel calendario delle esposizioni d’arte e di design in tutto il mondo, fino ad avere una presenza consistente anche nell’ultima Biennale di Venezia, e sempre più numerose sono le gallerie specializzate che aprono nelle maggiori città, anche in Italia.
Nell’interior design, sia degli spazi abitativi che di quelli commerciali o di lavoro, il rinnovato interesse per la ceramica si deve alla sua matericità evocativa, alla sua forte e peculiare carica culturale, al valore del tempo lento che le è intrinseco, alla sua capacità di irradiare carattere ad un intero ambiente.
Scultura o oggetto di decorazione, entra in armonico dialogo con opere d’arte bidimensionali come quelle pittoriche, espressione di valori artistici altrettanto coinvolgenti.
Nei suoi spazi, SBA Sporting Beach Arte mette in mostra dal 26 Novembre 2022 fino a Gennaio 2023 numerosi lavori, tutti in ceramica, di diversi autori: Matteo Naggi, Maria D’Alessandro, Teresa Lobelia D’Arienzo, Anna Aloisa Mileto, Alessandra F.Borzacchini, LEN, zerounodiuno/Roger Nicotera, STELI…
Ognuno con caratteristiche proprie, diversissimi tra loro, ma di tutti si può ben dire che sono oggetti che uniscono arte e bellezza, un binomio non più tanto scontato in questi ultimi anni, che vale la pena portarsi a casa.
Lavori di: afb, D’Alessandro, D’Arienzo, Demegni, Gabrieli, LEN, Mileto, Naggi, STELI, zerounodiuno
CRETE – ceramiche d’autore
26 Novembre 2022 - 15 Gennaio 2023
SBA Sporting Beach Arte
Sporting Beach – L.mare A.Vespucci 6, Ostia
Ingresso libero.
Orari: dal giovedì alla domenica, ore 11-17
Possibilità di visite su appuntamento.
Contatti: 3402265769
CRETE – Ceramiche d’Autore
26 novembre 2022 – 15 gennaio 2023
a cura di SBA
Recentemente la ceramica ha ripreso un posto di tutto rispetto nel calendario delle esposizioni d’arte e di design in tutto il mondo, fino ad avere una presenza consistente anche nell’ultima Biennale di Venezia, e sempre più numerose sono le gallerie specializzate nella ceramica contemporanea che aprono nelle maggiori città, anche in Italia.
Già nel 2016 con la collettiva CERAMICI, poi nel 2019 con vere e proprie installazioni in cui la ceramica era protagonista in alcune delle cabine d’artista, fino alla doppia personale di STELI – Stefania Beltrami e Liliana Raimondi lo scorso marzo, SBA ha intrapreso un percorso di ricerca sulla ceramica portando all’attenzione del suo pubblico il lavoro di artisti e ceramisti contemporanei, via via allargando il suo raggio di ricerca dal territorio di prossimità ad altre regioni italiane.
Con la collettiva CRETE – Ceramiche d’Autore si offre ancora un panorama sui diversi linguaggi di 10 artisti ceramisti e designer che hanno scelto questo bellissimo materiale come area di ricerca formale e medium per l’espressione delle loro poetiche, e anche autori che non lavorano sulla ceramica in modo esclusivo, mescolandola con materiali e linguaggi diversi fino a sconfinare nell’installazione polimaterica. Per tutti vale la qualità del tempo lento, che la lavorazione di questo materiale richiede, così lontano dalla rapidità e superficialità della nostra società iper-tecnologica da diventare una sorta di meditazione catartica e rigenerativa.
Quello che interessa mettere in evidenza ancora una volta è che la libertà creativa propria dell’arte come felice necessità esistenziale, svincolata dalle urgenze dell’utile, è ormai una condizione che appartiene alla ceramica contemporanea: non più vista solo come esercizio secondario rispetto a pratiche artistiche cosiddette”maggiori”, ma nel pieno riconoscimento della sua propria identità indipendente, della sua straordinaria durabilità, della sua storia millenaria e planetaria, di una straordinaria varietà di tecniche di lavorazione e di cotture infinitamente combinabili tra loro, e infine della sua meravigliosa capacità di migrare da un territorio della creatività all’altro, tra artigianato, decorazione, arte, design.
Gli autori:
afb/ALESSANDRA FRANCESCA BORZACCHINI - Vive e lavora a Roma. Ha partecipato a diverse edizioni del Fuorisalone a Milano e ad altre fiere di design autoprodotto a Torino, Venezia e Berlino. Sfumando i confini tra arte e design, afb è una designer artista che
recentemente lavora la ceramica e ne indaga proprio le potenzialità espressive e funzionali. La modularità e la composizione, la suggestione di colori leggeri che lasciano intravvedere la terracotta, l’uso di argille nei loro colori naturali, la combinazione con materiali eterogenei, spesso provenienti da altri ambiti ma piegati a nuova funzione e significato, sono le principali caratteristiche dei suoi lavori.
Il valore del Tempo, che è intrinseco a questo materiale in senso culturale, storico, si affaccia ripetutamente nella sua poetica, con riletture di tecniche, soggetti e motivi presi dal passato più lontano, mai con affettazione didascalica, sempre con una connotazione di tenerezza ed eleganza.
Per SBA Sporting Beach Arte ha partecipato alla collettiva Ceramici nel 2016 e cabine d’artista/ abbi cura nel 2019, entrambe a cura di Paola Pallotta. I suoi lavori fanno parte della collezione permanente di SBA.
Numerose le sue opere in mostra: dai CONDOMINI alla serie delle TESTE, dalle MADAMINE alle DEE MADRI, dalle piccole COMPOSIZIONI ASTRATTE ai tavolini MED, dalle forme organiche della scultura ANTIVIRUS a quelle ispirate ai fondali marini.
MARIA D’ALESSANDRO - Vive e lavora ad Acilia, Roma. Realizza i suoi lavori interamente a mano, dalla foggiatura alla decorazione e predilige il tornio, ma si avvale anche dell’uso del colombino e della lastra. Alla produzione in maiolica affianca il gres e la porcellana, non abbandonando la sua passione, la ceramica sonora: fischietti, campanelle, sonagli, udu.
Dalla formazione con grandi Maestri della tradizione ceramica delle Marche e faentina, fa della ceramica la sua scelta di vita nel suo laboratorio e luogo espositivo “Tornio subito” dove tiene corsi e workshop sulle diverse tecniche di lavorazione e decorazione ceramica.
Per SBA Sporting Beach Arte ha esposto a novembre 2016 inella collettiva Ceramici, e a ottobre 2019 nella collettiva cabine d’artista/abbi cura con i suoi cactus.
In mostra: CACTUS (2019) scultura; argilla majolica, cristalline, ossidi metallici INCONTRO (2019); argille gres in tre colori, tecnica neriage
TERESA LOBELIA D’ARIENZO - Di Arezzo, è apprezzata costumista per il cinema, da qualche anno lavora la ceramica con cui costruisce forme larghe e leggere, spesso appoggiate su esili basi creando tensione tra gli opposti. La giustapposizione di leggerezza, ruvidezza e precarietà inspira una serie di lavori segnati dall’imperfezione e il movimento dinamico. Il suo processo creativo è istintivo, risponde ad una sensualità totalizzante per una forma o una superficie; l’unicità di ogni pezzo realizzato ne è sia conseguenza naturale che scelta poetica.
In mostra: A PLACE IN THE WORLD (2021); argilla bianca e sovrapposizione di smalti metallici e cristalline
UNSTABLE VESSELS serie n.10 (2022); Argilla refrattaria marrone con finitura di smalto metallico
CHIARA DEMEGNI - Vive e lavora a Gualdo Tadino (PG). Pittrice e ceramista, ha partecipato a numerose mostre ed esposizioni in Italia e all’estero: l’ultima nel 2019 a salisburgo e Insbruck, a Città di Castello e a Gualdo Tadino.
La sua ricerca stilistica è pittoricamente espressionista sulla superficie ceramica, dove spesso il “difetto” diviene elemento decorativo e parte intgrante dell’opera, concettualmemnte inteso come accettazione dell’imperfetto, ed apre un dialogo con i colori degli smalti e delle cristalline che si depositano, gocciolano e si raggrumano seguendo la forza dinamica del gesto.
In mostra due grandi piatti decorativi : FIORELICA (2017) ø cm.55 e NEI MOVIMENTI (2014) ø cm.80, in terracotta, smalti e cristalline colorate.
EVANDRO GABRIELI - Romano, musicista e ceramista, dal 1994 si dedica completamente alla ceramica come forma d’arte e nel contempo fonda associazioni e movimenti, organizza rassegne per promuovere la ceramica contemporanea e apre il suo laboratorio a Testaccio al coworking artigiano. Come artista partecipa a numerose mostre e concorsi internazionali e le sue opere sono state esposte in prestigiosi spazi espositivi, quali la Reggia di Venaria, il Museo dell’Orto Botanico di Roma, il Museo della Ceramica di Grottaglie e a BACC2020, la Biennale d’Arte Ceramica Contemporanea. Nelle sue opere è forte il richiamo al mondo naturale, a temi legati all’architettura e al genere informale attraverso una sensibilità emotiva che si integra con il suo personale processo tecnico.
Per SBA Sporting Beach Arte ha esposto l’installazione H2O nella collettiva cabine d’artista/abbi cura nel 2019.
In mostra: TRE BUONE RAGIONI (2019) Costruzione a lastre, grès, porcellana, smalti, cenere,1240° cottura in ossidazione.
LEN/LEANDRO CONTE - Vive e lavora a Roma.
L’attività ceramica è rivolta alla ricerca delle forme rese possibili dalla natura dei materiali; l’uso privilegia grès e porcellane.
La scultura ne risulta momento di incontro con la vulnerabilità e la distanza insita nelle cose e nelle relazioni sociali.
In mostra: BLU (2022); lastra; gres nero, smalto
ANNA ALOISA MILETO - Di Roma. Figlia d’arte, è cresciuta nel laboratorio di decorazione su porcellana della mamma Agatina e con naturalezza abbraccia la ceramica come scelta di vita, acquisendo competenze ed esperienze in Italia e in Danimarca. Si dedica all’insegnamento, è autrice di cataloghi di mostre sulla ceramica e sulla porcellana, collabora con la casa editrice Artemide in qualità di consulente per le arti applicate, partecipa a mostre, in Italia e all’estero, in rappresentanza dell’eccellenza dell’artigianato italiano e dal 2015 il suo laboratorio si pregia di realizzare porcellane e maioliche per la Presidenza della Repubblica Italiana.
Per SBA ha partecipato alla collettiva Ceramici nel 2016 e a cabine d’artista/abbi cura con l’installazione Brandelli fluttuanti nel 2019.
In mostra: RIFLESSI (2021); maiolica su plexiglas; tecnica mista con ossidi e lustri metallici. Pezzo unico.
MATTEO NAGGI - Vive e lavora a Milano. Scultore e ceramista. Il concetto dello scolpire il tempo ispira le sue opere, create con materiali che danno origine a una forma: ceramica, carta, metallo. Il tempo lento è fondamentale per Matteo, che sottolinea che è proprio la fretta della nostra epoca che non permette l’elaborazione di un pensiero, mentre il “costruttore” è una figura lenta, che ha una differente concezione del tempo, che sa vivere con attenzione e dedizione in ogni gesto.
Per SBA partecipa alla collettiva cabine d’artista/abbi cura nel 2019 con Tavole inutili.
In mostra: MODULO DIVERSO - Bottiglia (2006); scultura in terracotta
STELI /STEFANIA BELTRAMI & LILIANA RAIMONDI - Vivono e lavorano a Latina.
Di formazioni diverse, si trovano nella passione per la ceramica e dal 2004 fondano STELI, Laboratorio d’Arti, dedicandosi alle diverse attività della didattica e dello spazio espositivo oltre che alla produzione di opere uniche di artigianato artistico, per le quali prediligono la tecnica
raku,di cui sono maestre.
In mostra: COMPOSIZIONE ECCENTRICA (2022); argilla bianca, ferro; pezzo unico.
ZEROUNODIUNO/ROGER NICOTERA - Di Roma, vive a Gualdo Cattaneo, in Umbria. Fotografo e ceramista, tutta la ricerca della sua produzione è sostanzialmente ispirata ed
incentrata sull’estetica della ceramica giapponese rielaborandola in alcune sue dinamiche su una visione più occidentale, nel tentativo di far convivere queste due filosofie così differenti tra loro.
In mostra: MOONJAR (2022) argilla bianca extrafine, realizzata interamente a mano, tecnica del colombino; sovrapposizione di smalti ad effetto con pigmenti naturali e poi con smalto Cobblestone per conferirgli la texture “strappata”.
Volutamente “pesante” realizzato con oltre 7kg di argilla bianca extrafine, è un pezzo unico.
QUELLE COME ME REGALANO SOGNI
a cura di Adelinda Allegretti
https://www.amaci.org/events/63242a7634270454b7d6d70d
Dal 6 al 30 ottobre 2022 lo SBA Sporting Beach ARTE ospita la mostra collettiva internazionale dal titolo Quelle come me regalano sogni, a cura di Adelinda Allegretti.
L’esposizione è inserita nel programma di RAW Rome Art Week.
Inoltre è un evento organizzato in occasione della 18° Giornata del Contemporaneo promossa da AMACI.
Quelle come me regalano sogni, anche a costo di rimanerne prive.
Quelle come me donano l’anima,
perché un’anima da sola è come una goccia d’acqua nel deserto.
Quelle come me tendono la mano ed aiutano a rialzarsi,
pur correndo il rischio di cadere a loro volta.
Quelle come me guardano avanti,
anche se il cuore rimane sempre qualche passo indietro.
Quelle come me cercano un senso all’esistere e, quando lo trovano,
tentano d’insegnarlo a chi sta solo sopravvivendo.
Quelle come me quando amano, amano per sempre,
e quando smettono d’amare è solo perché
piccoli frammenti di essere giacciono inermi nelle mani della vita.
Quelle come me inseguono un sogno
quello di essere amate per ciò che sono
e non per ciò che si vorrebbe fossero.
Quelle come me girano il mondo alla ricerca di quei valori che, ormai,
sono caduti nel dimenticatoio dell’anima.
Quelle come me vorrebbero cambiare,
ma il farlo comporterebbe nascere di nuovo.
Quelle come me urlano in silenzio,
perché la loro voce non si confonda con le lacrime.
Quelle come me sono quelle cui tu riesci sempre a spezzare il cuore,
perché sai che ti lasceranno andare, senza chiederti nulla.
Quelle come me amano troppo, pur sapendo che, in cambio,
non riceveranno altro che briciole.
Quelle come me si cibano di quel poco e su di esso,
purtroppo, fondano la loro esistenza.
Quelle come me passano inosservate,
ma sono le uniche che ti ameranno davvero.
Quelle come me sono quelle che, nell’autunno della tua vita,
rimpiangerai per tutto ciò che avrebbero potuto darti e che tu non hai voluto…
Alda Merini
Artisti selezionati: Alessandra Francesca Borzacchini (I), Olga Buneeva (RUS/I), Agnese Cabano (I), Fiore Cagnetti (I), Massimo Campigli (I), Luigi Stefano Cannelli (I), Claudio Carrieri (I), Marc Chagall (RUS/F), Edoardo Cravero (I), Salvador Dalí (E), Emanuele Luzzati (I), Marino Marini (I), Maria Pia Michieletto (I), Giorgio Mondolfo (I), Giovanni Moscatelli (I), Pablo Picasso (E), Mel Ramos (USA), Pierre-Auguste Renoir (F), Petros Vrellis (GR), Andy Warhol (USA), Ersoy Yilmaz (TR)
Attraverso l’omaggio ad una delle più belle poesie di Alda Merini, la mostra riunisce una trentina di lavori tra pitture, fotografie, ceramiche, grafiche e installazioni, di oltre venti artisti internazionali, sia storicizzati che viventi. Filo conduttore è la donna. Ammaliatrice o santa, nuda o mondanamente abbigliata, danzante o costretta dal bondage, dalle forme arcaiche a quelle di una pin-up, virginale o sessualmente aggressiva. Quanti aspetti potremmo raccontare… E lo faremo anche attraverso alcune icone e oggetti antichi ad uso esclusivamente femminile, soprattutto per porre l’accento sulla natura dello spazio espositivo, pensato come un luogo in cui arte, design e oggetti di alto artigianato si alternano e confrontano, come in una casa accogliente dove regnano Bellezza e buon gusto.
È con questo spirito che le sculture di Alessandra Francesca Borzacchini dialogano con le donne e il tempio a loro dedicato di Massimo Campigli, ma al contempo anche con le ceramiche dalle forme muliebri arcaiche di Claudio Carrieri. L’artista italo-russa Olga Buneeva ed Agnese Cabano guardano, chi riprendendo l’antica tradizione del ricamo chi l’iconica Barbie, ad una delle figure più ‘mitiche’ della storia dell’arte del Novecento: Frida Kahlo, forte come una guerriera e al contempo fragile come il cristallo. Fiore Cagnetti ritrae una figura eterea, quasi pre-raffaellitica, un tutt’uno con la natura che la circonda, mentre Luigi Stefano Cannelli una bambina, pura innocenza, mentre ascolta rapita l’eco del mare da una grande conchiglia. Invece il turco Ersoy Yilmaz ritrae l’eterno fascino di attrici di altri tempi…
Di Emanuele Luzzati e Salvador Dalí abbiamo scelto rispettivamente il segno zodiacale della Vergine e una delle tavole di Alice nel Paese delle Meraviglie; due lavori che pongono l’accento sulla giocosità e la curiosità insite nell’essere donna.
La sensualità e l’erotismo dominano le opere di Edoardo Cravero, Marino Marini, Giorgio Mondolfo, Giovanni Moscatelli e Mel Ramos. Persino l’artista romantico per antonomasia, Marc Chagall, si è confrontato con la sensualità; lo ha fatto in occasione dell’illustrazione delle Arabian Nights (Le notti arabe), seppur la sua ingenuità, al pari della Femme nue couchée (tournée à droite) di Pierre-Auguste Renoir, fa sorridere se confrontata con le procaci pin-up di Melo Ramos.
Il confronto con l’arte del passato è alla base di Portrait of a Woman, after Lucas Cranach II di Pablo Picasso e Knit No. 6 dell’artista greco Petros Vrellis, che guarda al Maestro conterraneo per eccellenza, El Greco, trasformando un chilometro di filo di cotone nero in qualcosa di sublime.
Per finire Marilyn Monroe, icona delle icone, nella sua versione più nota, ovvero quella di Andy Warhol, cui fa da contraltare il pastello di Maria Pia Michieletto, in cui la femme fatale appare sì calva, ma senza perdere un briciolo della sua femminilità. Un’opera di denuncia, parte integrante di un ciclo di lavori ben più ampio e che ricorda a tutti, uomini e donne, il calvario che fa seguito alla diagnosi oncologica.
La mostra avrà un suo secondo momento curatoriale, con distinte opere, dal 20 gennaio al 10 febbraio 2023, presso il Carlo D’Orta Art Studio/Gallery, in Roma.
Quelle come me regalano sogni, a cura di Adelinda Allegretti
SBA Sporting Beach ARTE
Lungomare Amerigo Vespucci, 6 – Ostia Lido (RM)
Inaugurazione giovedì 6 ottobre dalle ore 20
Fino al 30 ottobre 2022
Orari: da giovedì a domenica 11-18.
Info: +39 393402265 – Contatti@sba-sportingbeacharte.it
www.allegrettiarte.com – allegretti@allegrettiarte.com - +39 3286735752
COMUNICATO STAMPA
SBA - Sporting Beach Arte presenta
“STELI”
ESPOSIZIONE DI CERAMICHE D’ARTE
di STEFANIA BELTRAMI e LILIANA RAIMONDI
Testo critico di Massimo Pompeo
5 Marzo - 3 Aprile 2022
Riprende l’attività espositiva di SBA, dopo il lungo periodo di pausa dettata dalle norme di prevenzione del Covid-19, torniamo ad accogliere l’arte in spiaggia per offrire ancora una volta straordinarie esperienze di incontro con gli artisti e le loro opere. Ripartiamo con lo stesso entusiasmo che negli anni, che nel TEMPO, ha accompagnato il nostro percorso di studio e ricerca culminato nel 2019 con la mostra collettiva “Cabine d’artista” dal respiro internazionale. Ed è dalla riscoperta del TEMPO che ripartiamo, nella sua accezione più preziosa, come valore positivo dono della pausa forzata che abbiamo vissuto.
Le ceramiche d’arte di STELI - STEFANIA BELTRAMI LILIANA RAIMONDI aprono questo nuovo percorso. STELI è l’acronimo dei nomi Stefania e Liliana, artiste ceramiste di Latina che hanno scelto la tecnica RAKU, in cui sono specializzate, per dare forma alla loro ricerca espressiva profondamente ispirata alla natura e al mare.
SBA, per la sua particolare dislocazione territoriale sulla riva del mare, ha naturalmente una interpretazione positiva del Tempo: quello Libero come condizione essenziale predisponente a dare
valore alle azioni e relazioni, al pensiero, all’ ozio creativo, all’apprendimento, alla crescita.
Il TEMPO è ritmo, è musica e danza, è canto e respiro. È pazienza, dedizione e cura; è piacere, è memoria. E’ trasformazione. Nell’intento di condividere con il suo pubblico questo valore
positivo e rigenerante SBA dedica ora la sua attenzione e le sue energie propositive, concretizzate in mostre ed eventi distribuiti durante l’anno, ad un materiale che è legato al Tempo in modo
particolare, sia per la sua storia antichissima che per i procedimenti tecnici suoi propri: la ceramica.
SBA
Apertura: Sabato 5 marzo 2022, 11:00
Orari: da Giovedì a Domenica 11:00 – 18:00
340 2265769 per appuntamenti personalizzati
Ingresso libero
STELI. Una bottega nel cuore di Latina
Entrare nel laboratorio di Liliana e di Stefania per me è sempre un grande piacere. Amo tutto ciò che è ceramica e considero il loro spazio una vera bottega, nel senso quattrocentesco del termine: la bottega dei grandi maestri rinascimentali come quella di Giovanni della Robbia e di Benedetto Buglioni, ma soprattutto quella che più di ogni altra mi sembra legata al loro percorso è la meravigliosa bottega di Nicolò dell’Arca a Bologna, durante la lavorazione di quel capolavoro assoluto che è il “Compianto”. Ecco ho sempre visto nel lavoro di Liliana Raimondi e in quello di Stefania Beltrami la grande ricerca e la drammaticità che Nicolò usava per realizzare le sue opere. La cosa più bella del loro lavoro è la grande sicurezza che le unisce in un sodalizio unico e che permette tranquillamente ad ognuna di fare opere a quattro mani pur mantenendo la propria spiccata individualità. Esistono tanti modi per lavorare l’argilla, materia umile, povera, estremamente naturale che può diventare preziosa. Si raccoglie nei punti giusti, la si lavora plasmandola, si aspetta che l’opera si asciughi e poi si cuoce. Il fuoco rende praticamente eterno l’oggetto trasformandone la materia . Successivamente si interviene per rendere funzionale il manufatto o semplicemente per decorarlo con smalti spesso protetti da vernici trasparenti a base di silicio e di altri metalli. Ebbene sì! Anche la ceramica è da considerare una pratica alchemica e delle pratiche alchemiche Liliana e Stefania raggiungono il punto più alto della loro sperimentazione quando arrivano alla fase del colore: fondono, sovrappongono, mescolano, accostano purissimi ossidi trasformandoli nell’essenza stessa del colore. Riescono, soprattutto con questi ultimi lavori, a creare un continuo dialogo tra luce e materia opaca. Il cobalto e gli ossidi con velature di manganese, di rame, di ferro contrastano con le parti di terracotta bruciata, consumata dal fuoco, in un accostamento di toni e colori che magicamente mutano con il mutare della luce. Mai ripetitiva la loro ricerca nelle forme dove i volumi sembrano giocare in una rincorsa di pieni e di vuoti, di sporgenze e rientranze in cui espressiva, drammatica e vitale diventa la pelle della ceramica. Con le opere “i Semi” si raggiunge un livello altissimo di scultura ceramica attraverso l’antica tecnica del Raku: una volta plasmato e fatto cuocere il “baccello” si passa alla fase pittorica con ossidi, cristalline e metalli in emulsione e alla seconda cottura. Raggiunta la giusta temperatura la scultura viene tolta dal forno e sottoposta ad un processo di combustione: in questo momento la magia dell’alchimista trasforma semplice creta in meraviglia. Il nero del tempo crea un profondo contrasto con la forza caleidoscopica dei colori ed essi, i colori, colano liberamente come i sogni nella mente rincorrendosi tra loro: il turchese si fonde con il cobalto e il manganese, prezioso, illumina la materia come un raggio del sole o uno sguardo della luna riflesso su un immenso mare. A proposito, quando visitate la mostra e sono presenti le artiste chiedete, domandate pure tutte le cose che volete sapere: loro con grande generosità vi racconteranno la loro bellissima storia.
Massimo Pompeo
Stefania Beltrami
Dopo gli studi di architettura, trova nella ceramica il medium ideale di espressione, formandosi con il maestro ceramista Luca Leandri e con il prof. Giovanni Cimatti. Specialmente nella tecnica della cottura Raku indaga il limite fisico della materia, insieme al valore dell’imprevedibile e della precarietà, traslandolo dalla vita all’opera.
Partecipa a numerose collettive nell’ambito della Ceramica d’Arte, con installazioni e sculture, sia in Italia che all’Estero, tra cui la personale Dieciannideicreta – per stare e volare altrove (Roma, 2012) e Latina-Vienna passando per Kyoto (Vienna, 2016)
Dal 2004 con Liliana Raimondi conduce STELI, Laboratorio d’Arti, dedicandosi alle diverse attività della didattica e dello spazio espositivo oltre che alla produzione di opere uniche di artigianato artistico.
Vive e lavora a Latina.
Liliana Raimondi
Dopo il liceo artistico a Latina, si specializza nella ceramica. Con i maestri Leandri e Cimatti, trova nella cottura Raku la tecnica ideale per sperimentare nuove forme e accostamenti cromatici.
Impegnata nella didattica dell’arte, ha lavorato in molte scuole proponendo e realizzando progetti volti alla conoscenza dell’arte ceramica come linguaggio per scoprire e sviluppare la manualità e la creatività e conoscere la propria espressività.
Ha partecipato a mostre personali e collettive, con opere basate sulla ricerca di sintesi, sinestesia e raffinatezza.
Vive e lavora a Latina.
Massimo Pompeo
Artista, pittore e incisore. Nel 1980 si diploma in pittura all'Accademia di Belle Arti di Roma.
Ha esposto in Italia, Francia, Germania, Spagna, Svezia, Macedonia, Serbia, Polonia, Austria, Finlandia, Giordania, Emirati Arabi, Brasile, Romania, Ungheria, Slovenia, Croazia, Turchia, Tunisia, Portogallo e Messico.
E‘ nato a Latina dove tuttora vive e lavora.
14/04/2019 - collettiva Quel che rimane
Ludovica Baldini, Valentina Marino, Hamida Sager, Ellen Wolf, Sara Zanin,
N.B. le sfumature di colore nelle fotografie sono dovute alla natura del supporto usato, velluto blu notte